Sono generalmente convinto che il telefono sia, di default, parte integrante della nostra vita. In una doppia maniera.
La prima, che, di default, lo controlliamo o utilizziamo come prima cosa quando distogliamo l’attenzione dal lavoro o studio o dallo scrivere newsletter (in inglese diremmo ‘we default to it’).
La seconda, che è un elemento di default della quotidianità, ossia scontato, come possono esserle le chiavi di casa o il portafoglio.
Nulla di intrinsecamente sbagliato. Solo un dato di fatto sul quale, però, penso sia bene riflettere.
L’estate, le vacanze, le ferie, sono probabilmente il momento giusto per farlo.
Attraverso quello che alcuni chiamano “digital detox”, ossia un periodo in cui limitare questo default, prendere le distanze dal telefono, comprendere questa perenne interattiva relazione, e magari cambiarla.
È una cosa che avevo già fatto l’estate scorsa, e ci avevo scritto la Artifacts #1.
Tra l’altro, fun fact, il nome “Artifacts” nasce proprio dai giorni in cui ero immerso nel detox.
Allora, oggi in Artifacts un po’ di consigli e tecniche per costruire il tuo digital detox. Che poi altro non è che come ho immaginato il mio!
L’idea alla base è quella del “Digital Minimalism” proposta da Cal Newport, ossia “una filosofia di uso della tecnologia nella quale focalizziamo il nostro tempo online su un piccolo numero di attività veramente importanti, e invece siamo contenti di perderci tutto il resto”.1
Un po’ di premesse su come ho pensato il digital detox di Artifacts:
No ban completo del telefono perché sarebbe troppo facile lasciarlo a casa, ma soprattutto simulerebbe una condizione irripetibile, quindi forse poi poco utile e replicabile. Quindi il telefono va tenuto in tasca, ma usato con più consapevolezza;
No detox limitato ai social. Vero che senza social il telefono è un sasso però l’idea è anche cambiare proprio l’utilizzo stesso e le abitudini, come usarlo appena svegli o controllarlo al semaforo (sì, sono tornato a Roma);
Sono suggerimenti generalissimi e quindi poi ognuno li declina o adatta come preferisce.
Gli obiettivi che intravedo, e che personalmente mi sono fissato sono:
Comprendere meglio il mio uso e relazione col telefono;
Eliminare o ridurre al minimo gli input esterni o, comunque, fisicamente lontani da me (le notifiche, insomma);
Sviluppare un approccio proattivo di uso del telefono, e non reattivo. Insomma, essere io a decidere più attivamente quando usarlo;
Costruire nuovi default, nuove abitudini. Non basta, infatti, creare dei vuoti di non-utilizzo del telefono, ma capire come impiegare quel tempo. Anche facendo niente, ma consapevolmente.
Chiarite premesse ed obiettivi, capiamo concretamente come fare questo digital detox.
La Guida
(oggi nome diverso in via eccezionale)
Prima di iniziare
Step 1 - Valutazione iniziale: quale parte del tempo trascorso davanti allo schermo ti sembra tossica? Personalmente, l’abitudine di aprire Twitter o Instagram in maniera abbastanza inconscia e il controllo costante delle notifiche.
Step 2 - Definisci il tuo obiettivo: Chiediti qual è lo scopo del tuo detox e, poi, anche della vacanza che fai. Rilassarsi? Vivere nuove esperienze? Passare del tempo insieme? Sfuggire alla routine? In altre parole, cosa vuoi realmente fare con il tuo tempo?
Scrivi il tuo obiettivo, scatta una foto e impostala come immagine di blocco schermo in modo da essere ricordato quando prendi istintivamente il telefono.
Step 3 - Avere un piano: crea un piano realistico per ridurre al minimo il consumo delle cose negative che hai identificato
10 Tips, tricks, trucchetti, idee
Chiediti “cosa posso fare altrimenti?” ogni qualvolta sei tentato di prendere il telefono;
Legato a sopra, prepara delle alternative, che siano libri, passeggiate nel nulla, un cubo di Rubik, qualsiasi cosa altra alla quale rivolgere la tua attenzione;
Preparati a vivere un po’ di solitudine, ossia a ridurre gli input che ti arrivano ma, come dice Cal Newport, sii felice di starti “perdendo” delle cose;
Get over yourself, ossia non prenderti troppo sul serio. Essenzialmente pensare che è difficile - nella maggior parte dei casi - che il motivo per cui si venga contattati sia così urgente o fondamentale;
Crea delle zone no-phone: ad esempio, 0 cellulare a tavola oppure prima di andare a dormire o la mattina appena svegli. Proprio fisicamente distante;
Ripensare le proprie abitudini: se in viaggio, chiedi ai locali dove andare a mangiare oppure scarica le mappe offline per poter tenere il telefono in modalità aereo. Per limitare il numero di volte che prendiamo il telefono in mano;
Trasformalo in un gioco. Se parti con amici o partner, coinvolgili nel detox e mettetevi come penitenze gelati offerti o simili. Così se non riesci a fare il detox almeno mangi bene.
Programma lo screen time: se di solito programmiamo il lavoro, lo studio o simili e poi riempiamo i buchi con il telefono, è utile provare a dire “10 minuti di controllo del telefono all’ora di pranzo e altri 10 a cena”;
Cambiare l’organizzazione delle app: mettere solo quelle essenziali in home page per non essere tentato dalle altre.
Quel tramonto incredibile esisterà anche se non lo fotografi. Quindi prova a goderti i momenti belli anche se poi scompaiono.
E dopo?
Credo sia utile tenere traccia delle proprie sensazioni e pensieri durante questi giorni lontani dal default del telefono. Chiaramente meglio tenerli su carta.
E poi, alla fine, magari anche buttare giù cosa hai capito, cosa hai imparato e, se c’è qualcosa, anche cosa intendi migliorare dopo il digital detox.
Perché, sì, il telefono è un default, è sacrosanto, ed è utilissimo. Ma forse qualcosina da aggiustare la abbiamo tutti.
Sono molto curioso di sapere se conosci altri trucchetti utili, che magari mettiamo insieme una guida definitiva e collaborativa di Artifacts. Se ne hai, lasciali nei commenti!
Save for Later
Cosa pensa J.D. Vance, il vice di Trump, di BigTech. Ma anche cosa pensa Kamala Harris della tecnologia.
Tornando in UE, cosa significa invece la rielezione di Ursula Von der Leyen per la tech policy?
A proposito di detox, tu riesci a guardare un dipinto per 10 minuti?
Stiamo finendo i dati per le Intelligenze Artificiali!
Cosa impariamo della cultura, dei social e delle opinioni dal quasi assassinio di Trump?
Come sono disegnati i siti del governo Americano, bellissimo.
Come la grandezza di un box sul sito ha cambiato la storia di Airbnb
Lo Scaffale
Come detto sopra, Cal Newport ha scritto “Digital Minimalism” per spiegare come ricostruire un nuovo rapporto con la tecnologia. Sul digital detox ha idee un po’ diverse da quelle di questa Artifacts, ma da leggere!
📚 Se cerchi libri da portare sotto l’ombrellone, qui tutti quelli di Artifacts
Nerding
Conosco vari che utilizzano la tecnica del pomodoro per concentrarsi. Quindi 25 minuti di focus e 5 di svago. Per me è impossibile, ma con Session puoi provare a mettere dei limiti e vedere come vai.
Pausa Caffè? ☕
(Settimana scorsa il link era rotto, ora funziona!)
Dai che in estate abbiamo tutti più tempo e possiamo chiacchierare. Prendiamo caffè, crema-caffè, gelato, whatever.
Se anche a te interessa Artifacts, i temi che affronta o sei solo curiosa/o…
In lingua originale “A philosophy of technology use in which you focus your online time on a small number of carefully selected and optimized activities (=default) that strongly support things you value, and then happily miss out on everything else.”